Prof. Enzo Pranzini (Membro Onorario)

Il Messaggio 

La gestione delle aree costiere, già complessa per la molteplicità di usi conflittuali che vi si accentrano, residenziale, turistico, industriale, trasportistico, deve affrontare ora le sfide connesse con la variabilità climatica. L’allerta per l’innalzamento del livello marino era stata lanciata già negli anni ’70 dello scorso secolo, ma pochi l’avevano raccolta, dato che gli effetti sulle dinamiche costiere erano modesti e, comunque, inferiori a quelli indotti da altri processi.
E anche adesso, che il fenomeno si fa più rilevante e gli scenari futuri più certi, e nei quali anche l’incremento dell’energia e della frequenza degli eventi estremi sembra accertato, il problema non è affrontato dai decisori con la dovuta attenzione.
Mentre in alcuni paesi extra-europei, ed anche europei – ma non sulla costa del Mediterraneo – si vanno formulando strategie nazionali per una gestione sostenibile della variabilità climatica, molto poco, ed in contesti geografici limitati, viene fatto di concreto sulle nostre coste.
Ma gli effetti cominciano a farsi sentire ed i tempi per rendere le nostre società capaci di gestire il problema sono estremamente lunghi, tanto che ogni ulteriore ritardo avrà costi ambientali, economici e sociali insostenibili.

Solo una visione condivisa dei problemi, degli obiettivi e delle soluzioni, nonché lo scambio continuo delle esperienze, potrà permettere ai paesi che si affacciano sul Mediterraneo di affrontare il futuro con la speranza di vincere, tutti insieme, questa sfida.

Ecco allora che quella rete di amministrazioni, istituti di ricerca, operatori economici, ma più che altro di persone, che negli anni si è costituita attorno ai progetti europei che riguardavano le coste, può consentire di recuperare il tempo perduto.

Questo perché, nonostante le valutazioni negative che ho espresso in precedenza su come è stato affrontato il problema, in realtà di lavoro ne è stato fatto molto; ma non vi era ancora la maturità, e più spesso il coraggio, da parte del mondo politico per assumersi le giuste responsabilità davanti alle generazioni future, preferendo dare risposte immediate agli attuali portatori d’interessi.

Quella che ora è l’Associazione Beachmed eredita un grande patrimonio di relazioni, conoscenze ed esperienze, ma, proprio per questo, anche una grande responsabilità: aiutare la nostra società a fare quel salto di qualità che gli permetta di gestire le nostre coste in modo sostenibile, rispettando l’equità sociale e transgenerazionale, con una visione nuova di come dovremo vivere sulle sponde del Mediterraneo.

Questo richiederà, non solo ingenti risorse economiche e approfondite conoscenze scientifiche e tecniche, ma più che altro una grande attenzione agli assetti sociali che si verranno a determinare. La condivisione degli obiettivi e dei percorsi con le varie componenti della società è l’elemento essenziale per il successo.

In definitiva, il futuro delle nostre coste si basa sulla più ampia circolazione delle idee, ed è proprio questa la missione prioritaria dell’Associazione Beachmed, alla quale vanno i miei più sinceri auguri, … e nella quale ripongo le mie più esigenti aspettative!

Enzo Pranzini